Borgo di origine medievale, Ferla deve il suo impianto attuale alla ricostruzione barocca (ben evidente nelle sue chiese) seguita al terremoto della fine del 600.
Fuori paese: Castel di Lega (costruzione rupestre preistorica), Villa Braida (antica residenza nobiliare), Grotta di S. Anna (parte di un complesso di sepolcri bizantini).
Da Ferla si raggiunge la sommità della Necropoli di Pantalica dove è situato l’Anaktoron, “il castello del principe” dell’insediamento preistorico.
Ferla deve il suo nome ad una pianta che cresce rigogliosa nella alta valle dell’Anapo: la ferula.La vita del paese è concentrata su corso Vittorio Emanuele dove si affacciano le chiese di marcata impronta barocca del paese. La chiesa più grande di Ferla è San Sebastiano, la cui facciata è caratterizzata da un variegato gruppo scultoreo che raffigura il martirio del santo. La facciata, realizzata tra il 1734 e il 1741, è opera dell’architetto Michelangelo Di Giacomo. Oltre alla chiesa Madre, dedicata a San Giacomo, risalente al 1714 su una chiesa preesistente, all’incrocio con via Braida il sagrato della chiesa di Sant’Antonio, la cui facciata si caratterizza per le influenze barocche dell’architetto Rosario Gagliardi. La chiesa di Santa Maria del Gesù, già esistente nel XV secolo, conserva una scultura marmorea della Madonna col Bambino della scuola di Antonello Gagini e un crocefisso in legno del Seicento di Giovanni Pintorno.
“Archivio A.P.T. Siracusa”